Cosa sono le ICC

Da oltre dieci anni la programmazione europea considera gli investimenti nel settore delle ICC -    acronimo di Industrie Culturali e Creative – come “driver” centrali e strategici per la competitività, l’innovazione e, complessivamente, per lo sviluppo economico dei Paesi europei.

Proprio l’Unione Europea approvando la strategia per la crescita Europa 2020 si è posta traguardi ambiziosi nei cinque settori Occupazione, Innovazione, Istruzione, Integrazione Sociale e Clima/Energia;    sia la normativa che i finanziamenti europei hanno rappresentato uno dei principali motori di rafforzamento e sviluppo delle politiche a supporto delle ICC con cui l’Unione, in collaborazione con gli Stati membri, cerca di ridurre gli squilibri esistenti.

Punto di svolta che ha rilanciato il tema, qualificandolo quale prioritario all’interno delle agende politiche degli Stati Membri e degli investimenti economici europei, è stato il Libro Verde elaborato dalla Commissione Europea e pubblicato nel 2010 con il titolo Le ICC, un potenziale da sfruttare.

La pubblicazione ha evidenziato l’importanza di un ragionamento complessivo da applicare non solo ai settori singoli quali lo “spettacolo dal vivo”, “il cinema”, “il sistema radio-televisivo”, “l’editoria”, il “patrimonio culturale”, ma ha sottolineato anche la necessità di considerare centrale il settore “delle ICC” nella sua globalità, studiando strategie organiche di intervento e di investimento in grado di influenzare positivamente l’andamento dei settori in termini di crescita economica ed occupazionale, evitando frammentazioni e sovrapposizioni.

Se la creatività è considerata il motore della crescita sostenibile, intelligente ed inclusiva, e se la cultura esercita un ruolo fondamentale nello sviluppo di una società dell’informazione e della conoscenza, entrambe non solo sono strumenti di un’offerta più competitiva e articolata, ma stimolano anche la domanda di contenuti, educano alla diversità culturale e aiutano nello stesso tempo a combattere ’esclusione e la discriminazione.

La creatività svolge, inoltre, un ruolo chiave nell’ambito della competitività internazionale, fornendo “valore immateriale ai prodotti” e trasformandoli in una particolare forma di “esperienza”.

Il settore creativo, oltre a essere fondamentale per la competitività delle imprese, presenta ricadute positive sul resto dell’economia, infatti attualmente, diversi settori industriali, pur non rientranti nell’ambito considerato creativo in senso stretto, dedicano risorse sempre più ingenti ad “attività ad alto contenuto creativo”.

In uno dei numerosi studi realizzati da KEA347 in materia, emerge in modo evidente l’importanza e il collegamento tra lo sviluppo delle ICC e:

  • lo sviluppo locale/regionale;
  • i rapporti intersettoriali e trasversali con altre politiche (es. tra contenuti creativi e ICT, tra cultura e turismo);
  • le interconnessioni tra settori “creativi” e non “creativi”

(da “Il valore della creatività. L’economia arancione in Emilia-Romagna” a cura di Michele Trimarchi, 2019)

Nel corso degli ultimi anni il settore culturale e creativo ha suscitato un interesse incrementale da parte di un ampio numero di stakeholder: le industrie culturali e creative sono considerate sempre più un importante catalizzatore di innovazione non solo tecnologica, un impiego produttivo fertile e un fattore fondamentale per innescare processi a forte impatto sociale.